Il mondo dell’AUTOMOTIVE sta cambiando drasticamente.
Tre elementi principali guidano tale rivoluzione:
- Il digital (rispetto al quale è tremendamente in ritardo);
- Le nuove tecnologie eco sostenibili di propulsione (che a breve cambieranno completamente il modo di manutenere gli autoveicoli);
- Le tecnologie funzionali a bordo del veicolo (che stanno cambiando completamente il modo di vivere il veicolo e di usarlo);
In tutti questi tre ambiti, il “FRONT” della filiera dell’automotive, ovvero tutte le realtà imprenditoriali che lavorano a contatto con l’utente finale, a parte la rete di vendita delle case ufficiali che ha un altro scopo di esistenza, sono rimaste completamente indietro o sembrano essere avere poche idee e molto confuse su come rinnovarsi.
La domanda da porsi è quindi, come trasformare questa rivoluzione in un evoluzione?
Che poi è come domandarsi come trasformare un problema in un’opportunità.
In BAngel, assieme a Stimata Capital, e ad un esperto e professionista del settore, Michele Busia, abbiamo disegnato una nuova piattaforma, un digital startup, che ha proprio lo scopo di aiutare tutte le imprese del settore a trasformarsi abbracciando le nuove opportunità, ovvero le sfide, che il mercato sta proponendo.
PROFFI è la piattaforma digitale pensate per creare l’officina del futuro.
PROFFI è una StartUp, ma atipica. Fatta di professionisti di una certa età anagrafica, ma tremendamente giovani, affamati e volenterosi di cambiare le cose, che è già riuscita ad arrivare a mercato, in totale assenza di fondi da parte di investitori.
PROFFI sta riuscendo in un piccolo miracolo, quello di essere un’attività non solo profittevole ma, soprattutto utile all’innovazione culturale, tecnica e tecnologica del settore, senza aver accesso a prestiti o ai soldi dei pochi e soliti, avendo investito tempo, energie, pensiero, parole dei soli fondatori.
Perché ci stiamo riuscendo? Perché tutti quelli che hanno scelto PROFFI credono nei nostri stessi principi e valori, e vedono e vivono le difficoltà portate dal cambiamento del settore.
PROFFI ha degli obiettivi chiari:
- fornire alle aziende gli strumenti per digitalizzare la gestione dei propri processi interni;
- dargli la possibilità di abbracciare gli strumenti digital per l’incontro della domanda e dell’offerta e la gestione dei clienti;
- creare un database nazionale “TARGA CONTROL®” che crei trasparenza nel mercato registrando la storia del veicolo attraverso i vari interventi in diversi punti assistenza (una bugia non può rimanere tale se devono essere in troppi a raccontarla);
- certificare gli interventi eseguiti dall’operatore sul veicolo ed evitare lunghe e stancanti querele con i clienti;
- formare gli operatori all’uso di tutte le nuove tecnologie che stanno sempre più equipaggiando i veicoli (aiutandoli anche nella scelta degli strumenti da acquistare).;
- Infine, dare al consumatori degli strumenti facili e trasparenti per gestire l’assistenza e la manutenzione dei propri veicoli.
Tra il dire e il fare, sappiamo tutti che c’è di mezzo il mare. Ma in soli 9 mesi questi sono i risultati ottenuti:
- Una rete di 200 officine sulla piattaforma
- Un gruppo chiuso su facebook che gestisce la presenza di 5.300 aziende del settore e che le guida attraverso consigli e/o sfide e/o scelta di tecnologie;
- 20 centri ADAS realizzati
- Una forte attenzione da parte dei grandi player tecnologici del settore
Siamo in pieno BOOTSTRAPPING (stiamo facendo tutto con le nostre risorse e capacità) e proprio per questo ci stiamo riuscendo. Perché non abbiamo il tempo di sederci sugli allori. Si conquista un risultato e si punta immediatamente al successivo.
I numeri del mercato sono impietosi, soprattutto per l’Italia, e si registra un totale scollamento tra la rete assistenza ed i consumatori, ed un altro scollamento molto forte tra la rete assistenza e le case produttrici.
La verità è che ci è parso che, sia per colpa degli operatori che non hanno mai capito il valore della relazione con il cliente, sia per volontà delle case che stanno modificando i loro modelli di business collegati al service dopo prima vendita e gestione dell’usato, il “FRONT” della filiera automotive, sia destinato a scomparire. Fatta eccezione ovviamente per chi saprà specializzarsi e posizionarsi bene su un mercato che sì, vedrà drasticamente ridurre il numero degli interventi, dei ricambi e della manodopera necessaria, ma dovrà assistere il cliente finale in sfide dal valore aggiunto maggiore (come i sistemi di controllo della guida e della sicurezza o la mobilità sostenibile).
E nel resto d’Europa? Nel resto d’Europa avranno gli stessi problemi ma..
Nel resto d’Europa le sfide collegate alla tecnologia dei veicoli saranno le stesse che in Italia, ma loro sono abituati a fare sistema.
E lo hanno già dimostrato durante la fase della rivoluzione digital: la hanno abbracciata, e nonostante i consumatori usino meno gli strumenti di ricerca online che gli Italiani, già 3 aziende su 4 sono su piattaforme online.
In Italia i numeri sono molto più alti:
- Oltre il 66% degli automobilisti ha usato internet prima di portare l’auto in assistenza (+6% rispetto alla media europea, attestata sul 60%)
- Il 35% ha confrontato i prezzi online (+15% sulla media europea, complessivamente al 20%)
- il 20% ha richiesto un preventivo per l’intervento (+5% sulla media europea al 15%)
- il 22% ha cercato di informarsi sui problemi dell’auto (+2% sulla media europea al 18%)
Insomma, in Italia il consumatore è pronto a quella parte di rivoluzione dominata dal digitale, ma nessuno degli operatori della front-office della filiera dell’automotive, ovvero le attività su strada, è li sopra (fatta eccezione per le strategie più recenti di grandi case automobilistiche o piattaforme di acquisto vendita veicoli, che partono dal digital, per finalizzare nel reale), a differenza dell’Europa dove invece 3 “officine” su 4 sono già nel business online.
Siamo partiti, stiamo crescendo, e porteremo quel cambiamento di cui il comparto ha bisogno e che sempre in più stanno percependo e vivendo come necessario.